UR al Forte Antenne

Terraforma Exo atterra a Roma con Underground Resistance al Forte Antenne

Sabato 27 settembre il Forte Antenne di Roma diventa il quartier generale della techno con gli Underground Resistance, accompagnati da Nkisi e Low Jack.


I biglietti sono disponibili su dice.fm/terraforma-exo-roma-underground-resistance

Gli Underground Resistance, collettivo techno nato a Detroit negli anni Ottanta per iniziativa di Jeff Mills, “Mad” Mike Banks e Robert Hood, sono riconosciuti come una delle realtà fondamentali nella storia della musica elettronica.


Come ricostruito nell’articolo “Underground Resistance — Detroit’s Sonic Revolution” pubblicato da Maekan, il collettivo nacque come risposta alla commercializzazione della techno e al consumismo del circuito dance, in un contesto urbano segnato da crisi economica e decadenza industriale.


UR definì se stesso come una “sonic revolution”, opponendosi all’industria musicale e rifiutando il modello del DJ-star: i membri si esibivano con passamontagna, mantenendo l’anonimato per affermare che il messaggio era più importante della celebrità.
Alcune release furono volutamente accreditate con numeri e codici, privando l’ascoltatore di riferimenti legati alla figura dell’autore.


Il collettivo pose al centro il rifiuto delle categorizzazioni sociali e razziali, presentando la techno come forza emancipatrice contro la standardizzazione culturale globale.


Con il tempo, “Mad” Mike Banks ridefinì il suono del collettivo con il termine “High-Tech Funk”, una fusione tra techno, drum & bass, breakbeat e ritmiche tribali, che produsse brani come “Aztec Mystic” e tracce electro capaci di fondere ghetto tech e acid house.


A Roma proporranno il set “Depth Charge”, rinnovando la tradizione di un suono militante e spirituale che si configura come rito collettivo e manifesto politico.

Nkisi, alias di Melika Ngombe Kolongo, ha radici nella Repubblica Democratica del Congo, è cresciuta in Belgio e oggi vive a Londra.
È cofondatrice del collettivo NON Worldwide.
Il suo linguaggio unisce hardcore techno, ritmi africani ancestrali e suggestioni cinematografiche, con set caratterizzati da alta densità ritmica e intensità performativa.


Nel contesto di Terraforma Exo Roma, la sua performance si inserisce nella visione curatoriale del festival che intende “respirare un nuovo spirito” all’interno del forte, trasformandolo in spazio attivo per pratiche sonore contemporanee.
Con il progetto “Serpent Songs, Anomalous Musical Phenomena and Mystery Traditions”, Nkisi approfondisce una ricerca basata sugli archivi etnografici della musica dal 1893 a oggi.
“Serpent Songs” evoca i movimenti del suono e i percorsi migratori delle sue vibrazioni.

Low Jack, pseudonimo di Philippe Hallais, è un compositore di musica elettronica e DJ con base a Parigi.


Nel corso degli anni ha sviluppato un linguaggio sonoro che unisce l’energia del club con texture sperimentali.
Figura stabile del circuito internazionale dei club e delle arti digitali, è ricordato per un leggendario set back-to-back con STILL al Terraforma Festival, una performance che continua a essere richiamata nella memoria collettiva.


La sua ricerca attraversa linguaggi che spaziano dall’elettronica da club all’ambient e alla sperimentazione sonora.

Terraforma Exo è una nuova manifestazione culturale prodotta da Threes Productions. Conceputa come un intervento curatoriale che si espande oltre i luoghi chiusi per esplorare nuove geografie, Terraforma Exo affronta le sfide del navigare nei paesaggi culturali contemporanei, facilitando momenti di profonda introspezione e pensiero critico.

Il programma curatoriale comprenderà performance dal vivo, installazioni, passeggiate sonore e tavole rotonde con importanti pensatori, musicisti e artisti che operano nello spettro tra suono ed ecologia.

Un’attenzione significativa sarà rivolta alla dimensione ecologica del suono come elemento capace di trasformare e interpretare creativamente lo spazio, aprendo nuove modalità di convivenza.

 

Per l’edizione di quest’anno, Terraforma, in collaborazione con Atlas of Change, esplora le complesse interrelazioni tra clima, società e infrastrutture.

Insieme, portano alla luce le forze sistemiche che stanno rimodellando il nostro pianeta, rendendo percepibili gli impatti spesso invisibili del cambiamento climatico attraverso l’impiego della tecnologia di telerilevamento.

La conversazione si concentra sull’approccio di Atlas of Change alla documentazione delle trasformazioni ambientali, sulle sfide legate alla rappresentazione di mutamenti lenti ma profondi nei sistemi terrestri e sul ruolo delle immagini nel favorire consapevolezza e azione.

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