Famigeratus presenta Radici Urbane, in esposizione fino al 13 settembre 2025 presso l’Hive Tattoo Art Gallery di Milano.
L’Hive Tattoo Art Gallery si trova in via Privata Pirano 9 a Milano (zona Gorla, Metro MM1) ed è un hub di 250 m² specializzato in tatuaggio, piercing e arte visiva.
A cura di Famigeratus, il progetto si rivolge a un pubblico ampio e trasversale, con l’obiettivo di stimolare una riflessione sullo spazio urbano come luogo di stratificazione culturale, memoria collettiva e sperimentazione visiva.
L’ingresso è libero e l’accesso è consentito negli orari di apertura della galleria: lunedì dalle 14 alle 19:30, da martedì a sabato dalle 9 alle 19:30.

ALCUNI DEGLI ARTISTI IN ESPOSIZIONE A RADICI URBANE

CHICORIA ZTK
Armando Sciotto, in arte Chicoria è rapper, scrittore e artista visivo.
Attivo dal 1993 nella crew ZTK, è figura storica del rap underground romano con i collettivi TruceKlan e In The Panchine.
Ha pubblicato 11 album, l’ultimo Servizio Funebre II (2021), e ha scritto due libri autobiografici di successo: Dura Lex (2014) e Dura Lex 2 (2017).
Tiene incontri nelle scuole italiane con oltre 300 istituti visitati. Collabora con Vice e Noisey ed è attivo anche come pittore, portando su tela il suo immaginario urbano e naturale.
Le sue opere sono vendute su Honiro Art Gallery.

Irene Pascoli si forma artisticamente al Liceo Artistico di Venezia, dove si diploma nel 2015, e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Napoli, conseguendo la laurea triennale in pittura nel 2019.
Nel 2023 ottiene un secondo diploma in grafica e disegno presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
La sua ricerca artistica ruota attorno all’autoritratto, inteso come strumento di introspezione e guarigione personale.
Le tele e le lastre di zinco diventano per lei spazi sicuri dove rielaborare esperienze traumatiche e interrogarsi sul proprio vissuto.
Rusto, attivo come writer dai primi anni ’90, ha raggiunto notorietà internazionale tra il 2005 e il 2010 reinterpretando lo stile newyorkese sui treni italiani, pubblicati su blog e riviste di settore.
Trasferisce oggi il suo lettering su tela e carta, rendendo omaggio ai pionieri dei graffiti americani. Nel 2025 è stato inserito nella prestigiosa crew newyorkese MTA (Most Talked About), accanto a nomi rilevanti della scena urbana e contemporanea come OsGemeos.

Andrea “Kiv” Marrapodi, nato a Roma nel 1980 e residente a Milano, è pittore, decoratore, scenografo e docente in un liceo artistico.
Attivo dal 1995 come writer nella storica crew TNT, ha radicato la sua ricerca urbana nei graffiti, evolvendo poi verso una pittura murale figurativa ispirata al pop e al futurismo.
Espone dal 2004 in spazi indoor, ma molte sue opere sono concepite per integrarsi con l’architettura.
Sperimenta tecniche miste, combinando incisione, spray, olio, acrilico, grafite, acquerello, terre e resine, in una continua esplorazione tra decorazione, pittura e street art.

Syla, nato a Roma negli anni ’80, si avvicina ai graffiti nel 1994, affascinato dalla libertà espressiva di questa forma d’arte allora ancora poco diffusa.
Dopo anni di partecipazione attiva alla scena romana e internazionale, decide di proseguire la sua ricerca pittorica su supporti diversi, sperimentando vari stili.
Dal 2004 dipinge regolarmente, pur non esercitando l’arte come professione.
Coerente con una visione libera sia nella pittura che nella vita, evita la commercializzazione e partecipa solo occasionalmente a mostre, preferendo il circuito underground per preservare l’autenticità della propria poetica.

Elia si laurea in Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2024 e prosegue gli studi in Decorazione all’Accademia Albertina di Torino.
Espone in Italia e all’estero, partecipando a rassegne come la Biennale di Sarcelles e festival di graffiti e street art, tra cui “Step In The Arena” ed “Uprising”.
La sua ricerca unisce pittura e digitale, ispirandosi al codice cromatico RGB.
Le sue opere, tra geometria e dinamismo, riflettono il rapporto tra uomo e tecnologia, esprimendo una visione contemporanea del cambiamento attraverso una pittura sincera, imperfetta e profondamente umana.
VER
Ver è un artista autodidatta che si avvicina al writing nel 1997, documentando il movimento romano con oltre 15.000 foto scattate fino al 2015.
Dal 2006 inizia a dipingere su tela con acrilici e markers, trasformando dettagli fotografici in scenari onirici.
Nel 2007 intraprende la carriera di tatuatore.
Ha collaborato con Ceres per la “Ceres Art Edition 2009” e realizzato live painting per eventi del brand.
Dal 2018 unisce fotografia urbana e moda alternativa.
Collabora con l’editore indipendente Club 27 e continua a tatuare, fotografare e dipingere, mantenendo vivo il legame con la scena underground romana.
Alter inizia a dipingere in Toscana nel 2018, spinto da una passione per il disegno nata fin da bambino e alimentata dai murales fotografati durante i viaggi.
L’interesse per il writing si consolida al liceo artistico, dove scopre una scena attiva e, grazie all’incontro con la sua attuale crew, inizia a dipingere con spray.
Dopo un anno realizza il suo primo treno, dando il via a una pratica focalizzata sui convogli, soprattutto metropolitani.
Studia all’Accademia di Belle Arti, dove approfondisce competenze digitali, video e stampa 3D, mentre continua a viaggiare in Europa per dipingere le metro delle grandi città.
Pietro De Cillia, nato a Padova nel 1994, si forma in grafica e comunicazione alla Scuola Italiana Design.
Attivo nel writing dal 2011, esplora vari linguaggi artistici: graffiti, calligrafia, fotografia, stampa, pittura, tassidermia.
Nel 2019 fonda l’editrice Club 27, con cui pubblica 14 libri e collabora con artisti italiani.
Espone in mostre personali e collettive in città come Roma, Modena, Fano, Padova e Venezia. Lavora anche come restauratore e allestitore per eventi di rilievo come la Biennale di Architettura e Grandi Mostre. Il suo lavoro fonde pittura, installazione, tassidermia e graffiti in una visione artistica multiforme e sperimentale.
Mery si avvicina ai graffiti a 24 anni, iniziando nelle fabbriche abbandonate di Modena, dove conquista il suo spazio nella scena locale.
Grazie all’incontro con un writer pescarese, entra nel mondo dei treni, dipingendo nelle yard dell’Emilia Romagna e affrontando rivalità. Successivamente entra nella crew milanese DLR, avviando un’intensa attività di train bombing che lo porta a viaggiare in Europa, creando connessioni in Spagna, Olanda e Belgio.
Dopo dieci anni, è ancora attivo.
Sia sui muri che sulle tele, mantiene uno stile coerente, caratterizzato dai suoi “puppet”, in particolare Garfield, simbolo del suo spirito e della sua crew.
Membro della storica crew ZTK, l’artista si forma nella scena underground romana degli anni ’90, sviluppando uno stile influenzato dal movimento dei treni metropolitani.
Laureato con lode in comunicazione di massa, esplora pittura, fotografia e video-produzione.
La sua ricerca recente si concentra sulla documentazione fotografica e sul rapporto tra opera, spazio urbano e tempo, in un processo che riflette il ciclo vitale umano, da lui definito “Il Segreto della Vita”.
Autore di numerosi articoli, ha esposto in musei e gallerie prestigiose come il MACRO, il MAMbo, il MuCEM, la Galleria Varsi e il Museo di Roma in Trastevere.

IL PROGETTO FAMIGERATUS
Famigeratus nasce a Venezia nel 2022 all’interno dell’Accademia di Belle Arti come progetto editoriale indipendente e autoprodotto, inizialmente sotto forma della rivista Famigeratus Megazine.
La prima edizione, di carattere sperimentale, si proponeva semplicemente di raccogliere e presentare un ampio numero di opere di giovani artisti.
Nel primo numero ufficiale è stato invece lanciato un bando tematico, “Metamorfosi, da uomo ad animale e viceversa”, che ha stimolato interpretazioni visive personali.
Successivamente, il progetto si è ampliato includendo eventi dedicati alla promozione e vendita delle opere, con l’obiettivo di favorire visibilità, collaborazioni e connessioni tra artisti emergenti. Nel tempo, si sono aggiunti workshop e mostre, mantenendo sempre una proposta artistica variegata per stili, tecniche e poetiche.

RADICI URBANE
Il progetto vuole andare oltre l’esposizione di opere artistiche.
Questo è il concetto da cui nasce Radici Urbane, nelle parole di uno dei curatori della rassegna.
“Si è sempre più certi di essere cittadini del mondo e che ogni città possa essere un po’ nostra, anche dopo pochi giorni passati in un BnB vicino alla stazione.
L’era che stiamo vivendo, veloce e risoluta, ci suggerisce che basti uno sguardo a Google Maps e un paio di app nel telefono per avere in tasca le chiavi del mondo, ignorandone la complessità.
Evitiamo di mischiarci al disordine di là fuori, ordinando cibo e pacchi dalle nostre poltrone. Ci riteniamo compresi in una realtà che invece rimane sempre più fuori dalla nostra comprensione, muovendosi come un fiume in piena che ci travolge ogni qualvolta proviamo a spostarci un passo più in là dei percorsi blu che appaiono sullo schermo del nostro cellulare.
Questo flusso è fatto di persone: passate, presenti e addirittura future.
È una massa fluida di emozioni e idee che prima sono divenute realtà per poi essere distrutte e di nuovo ricostruite, sedimentandosi strato dopo strato nello spazio; e proprio come fanno i corsi d’acqua ha irrigato la città, fornendo la linfa vitale essenziale per sviluppare delle radici in un territorio.
Comprenderne il movimento non significa automaticamente esserne compresi, ma può aiutare a non esserne travolti. Se è vero che perdere i punti di riferimento è un fattore fisiologico dell’urbanizzazione, è altrettanto vero che la loro individuazione aiuta l’essere umano a trovare spazi propri e di movimento controllato, favorendo così l’identificazione con i luoghi che abita.
Creare nella nostra testa immagini ambientali più chiare, precise ed efficaci possibili permette la creazione di mappe cognitive, ovvero riproduzioni mentali del mondo esterno attraverso le quali orientarsi e muoversi.
Sono proprio questi landmark sensoriali a fungere da zattere per aiutarci a galleggiare con un senso e una direzione in questa straripante fiumana.
È quindi attraverso le immagini e l’immaginario che riusciamo a domare questa massa altrimenti informe e incomprensibile.
Il disegno — specie quando tratta gli elementi urbani — può essere un manifesto di questa comprensione.
Esso rivela parametri e capisaldi della nostra cognizione, utili per canalizzare questi flussi, dando energia e nutrimento alle radici che abbiamo piantato.
Le nostre RADICI URBANE.”