Si è sempre più certi di essere cittadini del mondo e che ogni città possa essere un po’ nostra, anche dopo pochi giorni passati in un bnb vicino alla stazione.
L’era che stiamo vivendo, veloce e risoluta, ci suggerisce che basti uno sguardo a google maps e un paio di app nel telefono per avere in tasca le chiavi del mondo ignorandone la complessità. Evitiamo di mischiarci al disordine di là fuori ordinando cibo e pacchi dalle nostre poltrone. Ci pensiamo compresi in una realtà che invece rimane sempre più fuori dalla nostra comprensione, muovendosi come un fiume in piena che ci travolge ogni qualvolta proviamo a spostarci un passo più in là dei percorsi blu che appaiono sullo schermo del nostro cellulare.
Questo flusso è fatto di persone: passate,presenti e addirittura future. E’ una massa fluida di emozioni e idee che prima sono divenute realtà per poi essere distrutte e di nuovo ricostruite sedimentandosi strato dopo strato nello spazio; e proprio come fanno i corsi d’acqua ha irrigato la città fornendo la linfa vitale essenziale per sviluppare delle radici in un territorio.
Comprenderne il movimento non significa automaticamente esserne compresi, ma può aiutare a non esserne travolti. Se è vero che perdere i punti di riferimento è un fattore fisiologico dell’ urbanizzazione, è altrettanto vero che la loro individuazione aiuta l’essere umano a trovare spazi propri e di movimento controllato, favorendo così l’identificazione con i luoghi che abita.
Creare nella nostra testa immagini ambientali più chiare, precise ed efficaci possibili, permette la creazione di mappe cognitive, ovvero riproduzioni mentali del mondo esterno attraverso le quali orientarsi e muoversi. Sono proprio questi landmark sensoriali a fungere da zattere per aiutarci a galleggiare con un senso e una direzione in questa straripante fiumana.
È quindi attraverso le immagini e l’immaginario che riusciamo a domare questa massa altrimenti informe e incomprensibile.
Il disegno – specie quando tratta gli elementi urbani – può essere un manifesto di questa comprensione. Esso rivela parametri e capisaldi della nostra cognizione utili per canalizzare questi flussi, dando energia e nutrimento alle radici che abbiamo piantato. Le nostre RADICI URBANE.