Windrush Generation

Blazing the fire, la cultura del sound system a Bristol attraverso le generazioni

La scena musicale di Bristol, arrivata al mainstream negli anni ’90, ha mescolato soul, dub e hip hop con sonorità cupe e sperimentali, arrivando alla massima espressione nel trip hop.

 

Genere con artisti unici come Portishead, Massive Attack e Tricky, a cui abbiamo dedicato un approfondimento per i 30 anni del capolavoro Maxinquaye (leggi l’articolo).

 

A portare la città ad una tale maturità artistica e sperimentale è stata l’influenza della Sound System Culture arrivata a bordo delle navi della Windrush Generation.

A Bristol la cultura dei sound system trovò terreno fertile nei quartieri di St Paul’s ed Easton, dove si radicò profondamente all’interno delle comunità caraibiche.
A partire dagli anni ’70, ha influenzato in modo significativo il tessuto sociale e urbano della città, divenendo un punto di riferimento identitario e uno strumento di resistenza in risposta a condizioni di marginalizzazione economica e a un rapporto spesso conflittuale con le forze dell’ordine.

 

Nel suo nucleo tecnico, un sound system è composto da casse acustiche, unità effetti e un mixer.

 

Il basso rappresenta l’elemento centrale del sound system.
È la vibrazione percepibile fisicamente durante le dancehall.

Ma oltre all’effetto sonoro, il basso agisce come vettore culturale: trasporta ritmi, estetiche e messaggi dalle radici caraibiche fino al contesto britannico, influenzando modalità di espressione, relazioni sociali e forme di partecipazione collettiva.

 

In questo quadro, le torri di altoparlanti sono divenute veri e propri simboli urbani: monumenti alla cultura nera, all’appartenenza e alla resistenza.
Questa dinamica è emersa in modo evidente durante la rivolta di St Paul’s del 1980, quando le tensioni accumulate nel quartiere esplosero in seguito a una perquisizione della polizia in un locale su Grosvenor Road.
L’episodio segnò un punto di svolta nella storia locale, ponendo la cultura sound system al centro di una più ampia riflessione sulle condizioni sociali e sui diritti delle comunità nel Regno Unito.

La locandina del Windrush to Bristol tenutosi a giugno 2024, organizzato da Bristol Beacon

A partire dalla fine degli anni Ottanta e nel corso degli anni Novanta, la cultura dei sound system giamaicani ha dato origine a una nuova scena musicale urbana, fondendo elementi di dub, reggae, hip hop, punk e altri generi.

 

Il risultato è stata una wave sonora distintiva, radicata nei quartieri e capace di esprimere identità, trasformazione sociale e appartenenza collettiva.

Sono diventati uno degli elementi simbolici più riconoscibili della città e la loro presenza ha contribuito a definire il paesaggio sonoro e culturale urbano, costituendo un riferimento per intere generazioni e continuando a influenzare la vita musicale e sociale locale.

Il Sound System del duo roots dub Alpha & Omega

La storia dei sound system è segnata da una tensione generazionale, tra il desiderio di preservare un’eredità e la necessità di rinnovarla.

 

Essi infatti nacquero come risposta alle difficoltà di accesso a spazi pubblici e divennero centri di aggregazione culturale e sociale nelle comunità caraibiche.

Il Carnevale di St Pauls, istituito nel 1968, ha rappresentato una costante per la cultura sound system di Bristol durante i decenni di trasformazione.

 

L’evento, simile ad altre manifestazioni nelle città britanniche con forti presenze caraibiche, ha permesso la celebrazione della cultura e ha fornito un terreno di prova per i sound system emergenti, contribuendo alla diffusione di questa tradizione musicale a un pubblico ampio.

I The Wild Bunch, formazione dal quale nacquero i Massive Attack, al Dug Out Club a Bristol
Se negli anni Ottanta la cultura dei sound system era principalmente un’impresa di spirito locale, il decennio successivo spinse alcuni artisti verso una più ampia notorietà
 

 

Negli anni Ottanta, Jah Lokko si affermò come uno dei sound system più influenti nel Regno Unito, partecipando attivamente ai cosiddetti sound clash.
Con l’avvento del dancehall, la scena attraversò una fase di trasformazione che portò a nuove collaborazioni con movimenti emergenti come acid house e rave, mantenendo un ruolo centrale nella musica bass-driven di Bristol.

 

Tali sonorità, considerate allora controculturali e promosse da artisti come Tricky, nacquero radicate nei princìpi tecnici dei sound system: sonorità spaziose, cupe e ricche di bassi, con l’inclinazione tipica di Bristol a fondere stili diversi in qualcosa di originale e imprevedibile.

Negli stessi anni, la consolidata cultura sound system nel Regno Unito svolse un ruolo centrale nello sviluppo della techno e dell’acid house britannica, in particolare alla fine degli anni Ottanta.

I Fresh 4 raggiunsero la Top 10 delle classifiche britanniche con la loro cover di Wishing On A Star dei Rose Royce, mentre la frammentazione dei The Wild Bunch diede vita ai Massive Attack.

 

Questi suoni con una marcata impronta soul, presero piede fino a far coniare ai critici la definizione di “Bristol sound” e, nella metà degli anni Novanta, quella di “trip hop”.

DJ e produttori iniziarono a prediligere le accelerazioni dei break hip-hop, contribuendo così alla nascita del breakbeat hardcore nei primi anni Novanta e dell’alba della jungle.
Tali generi riconoscono l’eredità dei sound system, fondandosi su batterie essenziali e bassi potenti, in continuità con la tradizione dub.

 

A Bristol, membri dei Fresh 4, Krust e Suv, si unirono a DJ Die e Roni Size per formare Full Cycle, una diramazione significativa e anticonformista dell’esplosione jungle.
Nel frattempo, Flynn, fratello di Krust, si unì a Flora per sviluppare una propria variante del breakbeat, mentre Smith & Mighty concentrarono i propri sforzi nel progetto More Rockers, consolidando la loro posizione in una scena in rapida espansione.

 

La chiusura di spazi storici come il Black Swan ha reso evidente la crisi di luoghi dedicati a questa cultura, aggravata da fenomeni di gentrificazione e da lamentele riguardo al rumore.

Tra le nuove generazioni, il sound system Concrete Lion, fondato da Kai Dub, si propone di mantenere viva l’eredità dei pionieri, affrontando le sfide poste dai mutamenti sociali e culturali.
La scena contemporanea si presenta dinamica ma complessa, con divisioni tra operatori storici e nuove leve e con un pubblico in evoluzione.

 

La cultura sound system continua a essere un importante strumento di espressione e identità per la città, benché il suo futuro sia condizionato da numerose difficoltà.

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