Preview MArteLive Connect

Preview MArteLive Connect al Lanificio di Roma

Il 26 settembre il Lanificio 159 di Roma si trasformerà in un crocevia di suoni, visioni e corpi in movimento.
La preview di MArteLive Connect, realizzata in collaborazione con il format @Uragano, sarà una notte di groove mediterranei, contaminazioni world e viaggi sonori che anticipano l’esplosione artistica prevista il 14 e 15 ottobre, quando il festival celebrerà venticinque anni di arte e contaminazioni.

Protagonista della serata sarà Jolly Mare, progetto musicale di Fabrizio Martina, originario di Lecce, polistrumentista, produttore e selezionatore raffinato, capace di creare set dai forti richiami balearici e disco-italiani.

 

Fin dagli esordi, intorno al 2013, ha sviluppato un linguaggio che parte dall’eredità dell’Italo Disco degli anni Ottanta e Novanta, arricchendolo con atmosfere solari, groove cosmici e paesaggi sonori che abbracciano elettronica e funk.
Nel tempo, ha definito una cifra stilistica personale che unisce sperimentazione e radici, collocandolo tra i nomi più rispettati della nuova scena degli italo-grooves.

 

Tra i suoi lavori più noti figura il brano “Hungry Angry”, descritto come una jam di sette minuti che condensa funk e elettronica in un viaggio ipnotico e coinvolgente.
Le sue produzioni hanno attirato l’attenzione della critica internazionale e lo hanno portato a condividere il palco con figure di primo piano come Masters at Work e Roy Ayers, oltre a collaborazioni con artisti come Soul Clap e Thundercat.

 

Un tratto distintivo del suo percorso è l’approccio intellettuale alla musica.
Fabrizio Martina, infatti, ha una formazione accademica in ingegneria meccanica e un dottorato in Vibration Dynamics.
Non a caso, il suo album “Mechanics” è stato concepito come un viaggio concettuale attraverso la meccanica del groove e la dinamica dell’amore, fondendo ricerca musicale e visione scientifica.

 

jollymare.bandcamp.com

 

instagram.com/jollymare

Dalla scena partenopea arrivano i Parbleu, un collettivo nato a Napoli dall’idea di Andres Balbucea e Andrea de Fazio, oggi formato da otto musicisti.
La loro musica è un caleidoscopio che mescola funk futuristico, disco dinamico, jazz fusion cinematografico, dub caraibico, latin tropicalia e afrobeat solare.
Nei loro album, da “Danse Cette Zik” del 2020 a “Elios” del 2023, hanno saputo coniugare energia danzante e ricerca melodica, conquistando pubblico e critica anche all’estero, fino alla partecipazione all’ESNS Festival nei Paesi Bassi.
Il loro più recente singolo, “Père-du-perdu”, realizzato in collaborazione con Arp Frique, dimostra la capacità di affrontare anche tematiche profonde, ispirandosi a una lettera scritta da un bambino della Striscia di Gaza.

I Sinnerman sono un gruppo nato a Roma nel 2016, con un’identità sonora che intreccia elementi di elettronica, nu-jazz, dub, world music e ritmi globali. La loro musica è stata descritta come uno specchio della capitale: un riflesso dell’energia e delle contraddizioni della città, capace di restituire atmosfere urbane dense, luminose e allo stesso tempo decadenti.

 

La band è formata da cinque musicisti: Dario Castelli al dub master e alla produzione, Giulio Previ al contrabbasso e synth bass, Francesco Sprovieri alla batteria, Piero Conte alla chitarra e Federico D’Angelo al sax baritono e alla tuba. Insieme, costruiscono un linguaggio musicale che alterna potenza e introspezione, ritmo e suggestioni atmosferiche.

 

Il loro percorso discografico è iniziato con l’album “The Shape of Things to Come”, un lavoro che già racchiudeva in sé la ricerca di un equilibrio tra groove elettronici e strumenti acustici. È seguito l’EP “Drifting Vol. I”, che ha consolidato la loro direzione verso sonorità sospese e sperimentali, fatte di dub, nu-jazz ed elettronica. Con “Atay”, la loro uscita più recente, le influenze si ampliano ulteriormente fino a includere afrobeat, ambient e vibrazioni che evocano città e mondi diversi: Londra, Lagos, Berlino e naturalmente Roma, cuore pulsante della loro ispirazione.

Il progetto Psyché nasce nella scena napoletana dall’incontro di tre musicisti.

 

Il trio è formato da Marcello Giannini, Andrea De Fazio e Paolo Petrella, musicisti che hanno collaborato anche con progetti di rilievo della scena partenopea come Nu Genea e Slivovitz.

 

Il loro album omonimo “Psyché”, pubblicato da Four Flies Records, è un viaggio che attraversa la Grecia, il Nord Africa, l’Anatolia e il Maghreb, intrecciando radici mediterranee con afrobeat, cumbia, minimalismo ed elettronica psichedelica.

 

Ogni brano del disco evoca immagini e atmosfere: dune, fuochi, villaggi bianchi sul mare.

 

Il brano d’apertura “Kuma” si muove come un’onda sonora che attraversa il Mediterraneo, mentre tracce come “Cumbia Mahàre”, “Amma”, “Angizia”, “Hekate” e “Kelebek” mostrano la loro capacità di combinare groove tribali, melodie minimali e improvvisazione, con un equilibrio sempre in bilico tra strumenti acustici e sintetici.

Funk Pope, alias Massimo Andreozzi, è un DJ e selezionatore musicale che trae origine dalle radici del funk, ma che ha sempre viaggiato tra generi e tradizioni sonore diverse.

Cresciuto con la cultura punk e hardcore, si è progressivamente avvicinato alla black music e al funk, fino ad abbracciare un eclettismo che oggi lo porta a spaziare con naturalezza tra hip hop, afrobeat, cumbia, elettronica, dubstep e bass music.

 

Questa formazione eterogenea gli ha permesso di costruire un’identità forte e riconoscibile, che lo ha portato a definirsi, con ironia e orgoglio, “alto prelato del funk”.

Il suo set è concepito come una danza globale, un flusso sonoro che unisce radici e presente, passato e futuro.

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