Gaza Skate Team

Rajab’s ramp, la resistenza attiva del Gaza Skate Team

Penso sia capitato a tutti di imbattersi nel video di un ragazzo impegnato in qualche trick su quel che rimaneva di una bomba, con le macerie di Gaza sullo sfondo.

Quel ragazzo si chiama Rajab Al Reefi ed è il fondatore nonchè il cuore pulsante del Gaza Skate Team.

 

Vogliamo dedicargli uno spazio dovuto. Ed anche sentito. 

A Gaza un gruppo di giovani ha scelto di rispondere con un atto semplice ma rivoluzionario: salire su uno skateboard


Il Gaza Skate Team, fondato nel 2017 da Rajab Al-Reefi, è oggi un simbolo di resistenza culturale, trasformando strade danneggiate e macerie in rampe di libertà.

 

“Quando faccio skate mi sento come un uccello in prigione che finalmente vola” dice Rajab.

Tra le macerie, una scuola di skate

Tra le rovine della YMCA di Gaza City, Rajab, 28 anni, fotografo e skater professionista, insegna a un gruppo di bambini come mantenere l’equilibrio sulle tavole, tra le strade distrutte dalle bombe.

Dal 2008 ha formato giovani gazawi e, prima della guerra, guidava SkatePal, l’unico team di skateboard della Striscia, con una rampa vicino alla spiaggia di Gaza City — poi rasa al suolo dai bombardamenti.


Nel 2024 ha iniziato a condividere video sui social, ispirando resistenza e sfida ad una dimensione ben più grande di quello che possa essere il mondo dello skate.

Nonostante la scarsità di mezzi, ovvero sei skateboard per oltre 250 giovani, il gruppo organizza laboratori e spettacoli per bambini sfollati, spesso costretti a pattinare scalzi.

Integrazione con diversi progetti culturali

Dal 2015, l’associazione Gaza Freestyle collabora con realtà locali per promuovere discipline artistiche e culturali in parallelo allo skateboarding.

Le iniziative comprendono laboratori di graffiti, workshop di scrittura rap, jam session musicali e spettacoli di breakdance, in collaborazione con gruppi locali come la CB Crew e con il supporto di artisti esterni, tra cui Oyoshe e l’Accademia di Musica di Gaza.

Sul fronte dell’arte di strada e del circo, Mohammed Obeid, 34 anni, educatore terapeutico, ha cofondato nel 2011 il “Free Gaza Circus” con giovani locali e partner europei.

 

Prima della guerra, musica, danza e teatro aiutavano i bambini a elaborare il trauma; oggi il gruppo realizza spettacoli di dabke, attività circensi e laboratori di arteterapia per i bambini sfollati. 

 

Hanno rilanciato il progetto “Clown Doctor” negli ospedali, per ridurre la paura dei camici bianchi e migliorare la risposta alle cure.

Il gruppo, a volte sostenuto da ONG come CISS, porta attività creative anche nelle aree più isolate, improvvisando quando mancano attrezzature — sostituendo ad esempio gli attrezzi da giocoleria con verdure.

 

 

Gli operatori, formati in Primo Soccorso Psicologico, collaborano con medici e infermieri per identificare i bambini che necessitano di supporto immediato. «Non possiamo cancellare la paura, ma possiamo dare loro due ore di gioia. Uno scorcio di vita normale».

In un’altra zona di Gaza, Ruba Al-Najjar, 21 anni, ha formato una squadra di 18 volontari per sostenere i bambini.

Dopo essere sopravvissuta a un bombardamento e al crollo della sua casa, ha deciso di dedicarsi a iniziative di arteterapia, danze, trucco e primo soccorso di base per piccoli e genitori.

Operano senza finanziamenti, talvolta prendendo in prestito le attrezzature.

Tra i bambini che partecipa alle attività c’è Layan, 8 anni, con sindrome di Down, che sorride mentre balla con Ruba, coprendo con le risate il rumore dei droni.

Come sintetizzato da una testimonianza internazionale:


“Skate tra le macerie: i volontari che restituiscono momenti di svago ai bambini di Gaza. Attraverso lo skateboard, il circo e l’arteterapia, i giovani gazawi portano sollievo e brevi momenti di normalità ai bambini che vivono sotto assedio.”

 

Rajab, Mohammed e Ruba operano in condizioni estreme, tra bombardamenti e sfollamenti, uniti dall’idea che, anche in mezzo alla guerra, i bambini abbiano diritto a momenti di gioco, speranza e normalità. «Abbiamo perso tutto», afferma Rajab, «ma non perderemo la speranza in un futuro migliore per i nostri figli».

Collaborazioni artistiche e musicali legate al Gaza Skate Team

Negli ultimi anni, il Gaza Freestyle Festival ha promosso workshop musicali dedicati all’hip-hop e al rap, durante i quali sono state realizzate produzioni collettive con testi in arabo, italiano e inglese.

Le attività hanno incluso esibizioni dal vivo, favorendo lo scambio culturale e linguistico tra i partecipanti.

 

Il collettivo ANTl-DO-TO, in collaborazione con Gaza Freestyle, ha realizzato lo skatepark Ha’ramba a Gaza City.

Lo spazio è stato concepito come punto di incontro per skater, artisti locali e musicisti, con l’obiettivo di integrare sport e creatività.

 

Sul piano internazionale, diverse iniziative di beneficenza hanno contribuito a sostenere il Gaza Skate Team.

Tra queste, il fundraiser “Still I Rise”, tenutosi nel dicembre 2023 nel Regno Unito, ha visto la partecipazione di DJ e musicisti che hanno offerto le proprie performance a titolo gratuito.

Un ulteriore evento a Londra ha combinato arte, musica e skate, includendo set di artisti come Mahnoor, RONISA, MUSYS, FROND e Yasmine, con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati al team.

Ad oggi, non risultano notizie verificate relative alla collaborazione diretta di artisti musicali specifici con il Gaza Skate Team.

 

Alcuni artisti quali Osprey V, MC Abdul, Kneecap e DAM, sono tuttavia attivi nella promozione culturale e artistica della Palestina a livello internazionale.

SkatePal: lo skateboarding come strumento educativo e sociale in Palestina

Fondata nel 2013, SkatePal è un’organizzazione non governativa con sede nel Regno Unito che opera in Palestina per promuovere lo skateboarding come mezzo di educazione, inclusione sociale e sviluppo personale tra i giovani.

L’associazione collabora con comunità locali per la costruzione di skatepark, la fornitura di attrezzature e l’organizzazione di programmi di formazione.

Dal 2014 SkatePal ha realizzato e gestito diversi skatepark e strutture temporanee in città come Ramallah, Jenin e Asira al-Shamaliya, e ha introdotto corsi regolari di skateboarding nelle scuole locali.

Il progetto coinvolge volontari internazionali e istruttori palestinesi, con particolare attenzione all’accesso delle ragazze, incoraggiandone la partecipazione in un contesto sportivo spesso dominato dagli uomini.

L’organizzazione promuove anche scambi culturali, workshop e iniziative artistiche legate allo skateboarding, rafforzando le relazioni tra comunità locali e volontari provenienti da tutto il mondo.

Oltre alla dimensione sportiva, SkatePal mira a fornire ai giovani palestinesi uno spazio sicuro di espressione e socializzazione, contribuendo a migliorare il benessere psicologico e fisico in contesti segnati da instabilità e restrizioni di movimento.

 

www.skatepal.co.uk

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